Dopo 10 anni di lavori di restauro e a 100 dalla sua fondazione, la Biblioteca hertziana di Roma si rinnova e celebra questo anniversario con una nuova veste, progettata dall’architetto di fama internazionale Juan Navarro Baldweg. Nell’ormai lontano 1995 Baldeweg si aggiudica il concorso e dopo lunghi e travagliati anni la sua opera giunge al termine. Un’opera che si inserisce in un contesto delicatissimo, nel centro storico di Roma, in un complesso che include il palazzo Zuccari, a sua volta posto laddove un tempo erano i giardini di Lucullo, l’edificio vero e proprio della biblioteca datato 1962 e palazzo Stroganoff.
Il complesso è fortemente caratterizzato dal portale del palazzetto Zuccari, denominato “mascherone”, che diventa per Baldeweg l’ingresso privilegiato alla biblioteca, col suo grande effetto scenografico tipicamente seicentesco, le cui “fattezze” sono pensate per sbalordire e spaventare il visitatore, che avrebbe esitato dapprima a oltrepassare la soglia, ma sarebbe stato poi tanto più colpito, per contrasto, dall’incanto paradisiaco del giardino. Architetto della luce, Baldeweg pensa la biblioteca articolata attorno alla corte centrale,un tempo il giardino di palazzo Zuccari che diventa un grande pozzo di luce, con le pareti inclinate e chiare per accogliere e convogliare la luce in modo da illuminare in maniera diffusa le sale lettura senza danneggiare i volumi in esso custoditi, uno spazio insieme riservato e aperto sul panorama romano.
Il disegno delle diverse terrazze che si attestano sul grande vuoto centrale rende il volume un grande spazio continuo in verticale, unificato dalla luce, dalle pareti bianche e dai pavimenti in legno chiaro e travertino per le scale. Il passaggio dal terrazzo inferiore di palazzo Stroganoff al terrazzo superiore di palazzo Zuccari avviene tramite un percorso coperto inclinato ottenendo un passaggio agevole e dislivelli più dolci lungo il profilo del complesso. Lo spazio coperto si combina con i lucernari, che forniscono una buona illuminazione dall’alto alla sala di lettura superiore, dove il silenzio vige assoluto e che si avvale inoltre della terrazza superiore come luogo di riposo e da cui godere il panorama. Baldeweg si conferma maestro nella costruzione di architetture fatte di luce, un modo di concepire il progetto senza strafare, con grande attenzione per i dettagli e alle esigenze dei fruitori.
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