L’affascinante Penthouse Giorgetti presso il Plaza Hotel di New York è stata immortalata in questi splendidi scatti, in cui si può assaporare una piccola parte dell’intero scenario. Continuano le visite private per le quali è necessario prendere appuntamento contattando lo showroom Giorgetti a New York: +01 212-889-3261.
La qualità degli imbottiti che produciamo si riconosce sia dal design che dal comfort, frutto non solo di precise variabili ergonomiche, ma anche di una serie di elementi tra cui l’imbottitura interna. Se fosse possibile sezionare e mostrare lo “spaccato” di un nostro divano o una poltrona, risulterebbe evidente che può durare una vita ed essere tramandato di generazione in generazione. La qualità, benché nascosta, è proprio al suo interno e si avvale di materiali di prima scelta lavorati con tecnologie sofisticate per garantire le più alte prestazioni in termini di robustezza, indeformabilità e durata. La struttura di un imbottito, realizzata in legno, giunti, molle, connessioni e parte meccaniche, viene successivamente ricoperta con vari strati di materiali di densità e morbidezza variabili, naturali, ignifughi, ecologici e riciclabili, una parte dei quali è utilizzata anche per l’imbottitura dei cuscini: poliuretano espanso schiumato a freddo, ovatte, fibre e piuma d’oca sterilizzata.
L’ORO
La tinta oro è il simbolo di estetica e ricchezza: la sua brillante luce ha ornato e decorato ogni forma di bellezza nella storia della creatività umana. Nel sonetto “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”, il poeta Petrarca loda infatti il fascino angelico di Laura facendola apparire come un’immagine soprannaturale, con i capelli color oro sparsi al vento come fosse una dea, utilizzando elementi tipici della tradizione stilnovista. Il giallo-oro è simbolo dello splendore solare e sinonimo di luminosità e regalità. Nell’antico Egitto era dedicato all’ambito sacro per via della sua “incorruttibilità”, ovvero immutabilità di colore e lucentezza: per questo la maggior parte delle statue erano in bronzo, legno o pietra e venivano poi rivestite con lamine d’oro. Questa tinta è infatti la compattazione ideale di tutti i colori in un effetto supremo: mentre tutti gli altri pigmenti non hanno confini perché basta un raggio di sole per modificarli, l’oro assorbe tutto come una spugna e sta fermo come un sovrano indiscutibile. Mentre nel Seicento nel mondo artistico l’oro viene utilizzato come espressione di consolazione e compensazione di angosce e contraddizioni dell’epoca barocca attraverso la ricerca dello stupore, della bellezza e del fasto, in tempi più recenti è molto amato da alcuni artisti spregiudicati come Salvador Dalì: il “tocco di Re Mida” è per lui il culmine della sfrontatezza e dell’irriverenza.